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Regionali, effetto Covid sul voto, fuggi-fuggi degli scrutatori
Defezioni record in Liguria, Toscana e Puglia. Il Comune di Milano lancia l’appello: ‘Cerchiamo presidenti di seggio’
Il Comune di Milano cerca presidenti di seggio in vista del referendum sul taglio dei parlamentari che si terrà domani e lunedì. Sono state circa un centinaio infatti, come hanno fatto sapere dal Comune, le rinunce last minute e così l’amministrazione ha deciso di lanciare un appello ai cittadini via social per mettersi a disposizione. “Informiamo i cittadini del Comune di Milano che stiamo cercando presidenti di seggio per il referendum costituzionale”, si legge nel messaggio. “È possibile candidarsi direttamente all’Ufficio elettorale di Via Messina 52 fino alle 16 di oggi basta portare con sé un documento d’identità”.
Riguarda tutta la Liguria il fuggi fuggi degli scrutatori dai seggi per paura del contagio del Covid. Sono 114 su 180 gli scrutatori che il Comune di Imperia sta provvedendo a sostituire a causa delle rinunce arrivate in queste ore all’ufficio elettorale principalmente per paura di contrarre il Covid durante le operazioni di voto e di spoglio. La maggior parte di questi è già stata sostituita. Dieci su 47, invece, sono i presidenti di seggio tutti già sostituiti. A Genova il Comune ha lanciato una call attraverso Facebook per trovare scrutatori e presidenti di seggio in vista del voto. A oggi il Comune ha contato 855 rinunce rispetto al numero totale di 2.644 scrutatori. Il problema delle rinunce di scrutatori e presidenti riguarda tutta la Liguria. Anche a Spezia l’ufficio elettorale del Comune deve rimpiazzare almeno 20 presidenti di seggio che “hanno presentato certificati medici con cause le più disparate”. Dal Comune di Savona fanno sapere che più della metà degli scrutatori ha dato forfait (sono per adesso 244 distribuiti tra i 61 seggi cittadini) e che si lavora “per rimpiazzare alcuni presidenti di seggio”.
In Toscana, a Firenze hanno rinunciato 110 presidenti di seggio -nominati dalla Corte di Appello per le elezioni di domenica e lunedì – su un totale di 360. Tutti i presidenti sono stati sostituiti. Sul dato delle rinunce, ufficialmente per ‘indisponibilità’, potrebbe aver pesato la paura del contagio legato al Covid: alle ultime elezioni regionali la percentuale di rinunce era più bassa, intorno al 25%. Per quanto riguarda gli scrutatori le rinunce sono state 730 su 1470 persone: anche in questo caso è un dato più alto rispetto a cinque anni fa, quando rinunciò un terzo degli scrutatori. Già sostituiti anche gli scrutatori secondo quanto spiegato. Una volta ricevuta la nomina sia i presidenti di seggio che gli scrutatori, in caso di assenza, devono dare comunicazione per non andare incontro a sanzioni penali.
Stessa situazione in Puglia. A Bari ha rinunciato il 67% dei presidenti di seggio nominati dalla Corte di Appello per le elezioni di domenica e lunedì (228 persone) e il 100% di quelli nominati per i seggi Covid. Il dato record di rinunce, ufficialmente per ‘indisponibiltà’ ma probabilmente per la paura del contagio, supera la media fisiologica delle rinunce che, alle ultime elezioni regionali era del 40%. Al momento sono stati sostituiti con le riserve 203 presidenti. Per i seggi Covid, cioè quello ospedaliero nel Policlinico di Bari e i tre seggi mobili che andranno a domicilio a raccogliere il voto delle persone in quarantena o in isolamento che ne avranno fatto richiesta, sono state nominate 15 persone (tra presidenti e scrutatori) tra i volontari di Protezione civile. Per questi 15 si è tenuto nel pomeriggio un corso di formazione nel colonnato del palazzo della Città metropolitana con personale dello Spesal ma si tratta, in tutti i casi, di persone esperte che hanno già assistito la popolazione durante il lockdown.
In controtendenza la Campania dove sono 242 i dipendenti di Anm, l’Azienda napoletana mobilità, che domani e lunedì saranno impegnati ai seggi elettorali e non saranno quindi in servizio. Oltre il 90% delle richieste pervenute sono per il ruolo di rappresentanti di seggio. Anm “nel rispetto delle scelte di impegno politico dei dipendenti”, è scritto in una nota, “sta cercando di organizzare al meglio possibile il servizio di trasporto per i due giorni delle elezioni, pur con la consapevolezza che ci potrebbero essere delle ripercussioni sul servizio”. L’azienda ricorda che per legge “non è consentito opporsi alla libera scelta dei dipendenti dell’impegno in occasione del voto”.