Dopo la controversia sull’appartamento di servizio dell’ex Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ora tocca proprio al premier, Giuseppe Conte essere investito di una querelle immobiliare, riguardante la ristrutturazione dell’appartamento di pertinenza del Presidente del Consiglio a Palazzo Chigi.
Ora sui media nazionali non si parla d’altro e fioccano delle velenose insinuazioni al devoto di San Pio da Pietrelcina come e a tutta la compagine pentastellata: ma non erano contro la Casta?
ARTICOLO TRATTO DA IL TEMPO.IT
Il premier Giuseppe Conte ha ristrutturato il «suo» appartamento al terzo piano di Palazzo Chigi. Porta blindata, antifurto con telecamere a colori, impianto idrico, nuovi attacchi per lavatrice e lavastoviglie, persiane in legno e una cabina doccia «con otto idrogetti ad effetto massaggiante». Il contratto tra la Presidenza del Consiglio e Romeo Gestioni è stato firmato il 5 novembre scorso (il preventivo è del 25 ottobre). I lavori sono stati svolti subito dopo. Non si sa se il presidente del Consiglio abbia deciso di andare a vivere a Palazzo Chigi – è già accaduto che qualche notte, dopo estenuanti vertici politici, il professore rimanesse nell’edificio di Piazza Colonna – ma venti giorni fa ha deciso di modificare l’alloggio.
La recente ristrutturazione ha previsto una porta blindata, con tanto di «occhio magico». Si trova nel corridoio del terzo piano, accanto all’ascensore 1. Sono state realizzate anche alcune pareti divisorie in lastre di cartongesso e una tramezzatura rinforzata nel corridoio. Previste altre opere in legno e pvc e nuove persiane in legno. Sono stati sostituiti i vecchi sistemi di chiusura delle stanze 301, 302, 303, 304, 305, 338, 364 e 364d che ora hanno nuovi cilindri di tipo «europeo». Non manca l’impianto antifurto e antintrusione (farà sorridere visto che ci troviamo a Palazzo Chigi) con impianti tv a circuito chiuso e telecamera a colori ad alta risoluzione.
Nuovi gli impianti idro-sanitari: i lavori hanno ricostruito la rete di scarico all’interno di un bagno e adeguato altri tre impianti, compresa «la posa dei sanitari, la rubinetteria e l’assistenza muraria». Sono stati messi gli attacchi per lavatrice, asciugatrice e lavapiatti. Ma il pezzo forte è la cabina doccia «in metacrilato con base in acciaio galvanizzato, fondo antiscivolo, cristalli temperati di sicurezza scorrevoli e tettuccio trasparente apribile, 8 idrogetti regolabili ad effetto massaggiante ad azione alternata, posti in verticale sulla parete attrezzata, a 4 idrogetti dorsali, rubinetteria con miscelatore monocomando, asta, doccetta con getto regolabile, deviatore di selezione, sedile, specchio e vano portaoggetti, compresa elettropompa e serbatoi per getto costante». Infine, il contratto ha previsto altre piccole opere, tra cui la ritinteggiatura a seguito dei lavori di adeguamento impiantistico e le necessarie demolizioni, rimozioni e trasporti in discarica. Dei 18.811,58 euro (Iva esclusa) previsti, poco più di 10 mila euro sono serviti per la manodopera e 8.100 per i materiali. Con l’Iva si arriva a 22.950,13 euro. Lavori che hanno consegnato al premier un appartamento nuovo, in cui potrebbe traslocare soprattutto se fosse vera l’indiscrezione lanciata ieri da Dagospia: «È finita la relazione tra Giuseppe Conte e Olivia Paladino».