La Cardiologia interventistica di Eboli , il cui Responsabile è il dott.Giuseppe Bottiglieri, ha raggiunto l’importante traguardo di 44 interventi di chiusura percutanea di Auricola sinistra, di cui le ultime 4 mediante una tecnica innovativa eseguita in pochi Centri in Italia.
La chiusura percutanea dell’auricola sinistra è un intervento che ad oggi viene riservato ai pazienti affetti da un’aritmia cardiaca chiamata Fibrillazione atriale. Questa aritmia, molto frequente soprattutto nei soggetti anziani, è caratterizzata da completa disorganizzazione dell’attività elettrica degli atri del cuore e può causare, a causa della irregolarità del flusso di sangue all’interno del cuore, la formazione di trombi. Nel 90% dei casi questi trombi si formano in una sacchetto, chiamato “auricola ( dal latino auricula, orecchio, per la sua forma), che penzola dall’atrio sinistro. Da questi trombi possono staccarsi degli emboli che migrando in vari organi periferici possono causare occlusione di vasi arteriosi e focolai ischemici di vari organi come il cervello. In tal caso si verifica il quadro dell’ictus cerebrale ischemico. Al fine di prevenire la formazione dei trombi, molti pazienti assumono farmaci anticoagulanti come il Warfarin ed i più recenti anticoagulanti orali. Questi farmaci, tuttavia, possono essere controindicati oppure causare emorragie gravi particolarmente a livello gastrico e cerebrale, come ad esempio nei paziente con pre-esistenti e gravi patologie epatiche, renali e della coagulazione. “In questi casi è indicata la chiusura dell’auricola sinistra, una procedura mini – invasiva che viene realizzata attraverso l’inserimento di una piccola protesi per via percutanea, accedendo al cuore da un vaso venoso della gamba, che, occludendo l’auricola stessa, in un’altissima percentuali di casi – circa il 90%-, previene la formazione di trombi , proprio nei pazienti più compromessi, a rischio di ictus e che non possono assumere i farmaci anticoagulanti orali.”, chiarisce il dott. Angelo Catalano Direttore della UOC Cardiologia del P.O. Maria SS Addolorata di Eboli. L’Emodinamica dell’Ospedale di Eboli ha iniziato ad occuparsi di questa procedura interventistica già da 4 anni, maturando una solida esperienza. L’intervento tradizionale viene eseguito in narcosi e richiede l’intubazione oro-tracheale. Più recentemente, la dott.ssa Eusebio Geppina, cardiologo interventista del P.O. di Eboli, ha eseguito l’intervento in equipe con tecnica mini-invasiva senza necessità di narcosi ed intubazione e visualizzando il cuore attraverso una piccola sonda inserita in esofago. Il Dr. Giuseppe Bottiglieri conclude “ Questa tecnica consente di ridurre i tempi procedurali di almeno 1 ora e soprattutto i rischi per il paziente” .