La pet therapy ossia “terapia con animali” si avvale del loro utilizzo per migliorare la qualità della vita delle persone afflitte da disturbi psico-fisici, in quanto l’animale è particolarmente indicato per lo sviluppo delle relazioni. Nata negli Stati Uniti, solo da pochi anni è praticata in alcuni centri italiani.
La parola “pet” significa beniamino, favorito, ed indica appunto, l’animale preferito, tanto che in lingua inglese, l’animale di famiglia è indicato proprio col termine “pet”. E’ chiaro che, se un animale è dotato di capacità terapeutiche, questo è in stretto rapporto con la reciprocità dell’affetto che ci lega ad esso.
La terapia può suddividersi:
Attività assistita con animali, che è una terapia vera e propria, per persone con problemi fisici e/o psichici, per la quale viene prima fatto un progetto personalizzato da seguire. Esso prevede la scelta dell’animale adatto, in base allo scopo da raggiungere e per la presenza di un team multidisciplinare che collabori a tale progetto.
Gli animali più utilizzati e che ricoprono un importante ruolo nei riguardi di persone con disabilità psico-fisica sono il cane, il gatto, il cavallo ed il delfino. Il cane, soprattutto, è il soggetto preferito da coloro che utilizzano tale terapia, sia come cane sociale, ovvero per migliorare le condizioni psico-fisiche di bambini, adulti ed anziani, sia come cane di servizio, per aumentare la mobilità delle persone, come nel caso dei cani da passeggio per persone ipovedenti o audiolese.
Delfinoterapia, è un’attività praticata negli Stati Uniti da oltre 15 anni (in Italia dal 1993) e si svolge nei mesi estivi nei delfinari di Rimini e Brindisi. E’ una terapia consigliata in alcuni casi di autismo infantile, negli stati depressivi degli adulti e per alcuni disturbi psichici. Praticando tale attività si ottiene rilassamento ed un totale benessere psico-fisico caratterizzato dal contatto spontaneo tra i delfini e le persone che giocano e nuotano con loro.
Ippoterapia o riabilitazione equestre, destinata a quanti soffrono di disturbi neuromotori, motori, sensoriali e relazionali. Il cavallo stimola il proprio “cavaliere” nell’equilibrio, nel coordinamento motorio, nell’orientamento spazio-temporale; si ha inoltre un forte beneficio psicologico con relativo aumento dell’autostima.
Essa consente di utilizzare gruppi muscolari colpiti da alterazioni invalidanti, migliora l’equilibrio statico e dinamico attraverso una serie di strumenti naturali del cavallo quali il ritmo, la sua corporeità, le sensazioni provocate dal suo movimento, che scatenano delle reazioni in chi lo cavalca e che difficilmente, si potrebbero sperimentare in altro modo.
Con questo metodo, gli animali diventano cooterapeuti, offrendo principalmente la possibilità di stabilire una relazione: l’animale, infatti, accetta chiunque abbia di fronte, indipendentemente dalla sua patologia o problematica sociale. Il rapporto affettivo con un animale da compagnia, se opportunamente gestito, interviene positivamente in situazioni di squilibrio dell’affettività, e può costituire un sistema appropriato per ripristinare legami di comunicazione e socializzazione. Le attività svolte con un animale addestrato permettono, inoltre, lo sviluppo di abilità per promuovere l’autonomia delle persone ed il recupero dell’autostima.
“La grandezza di una nazione ed il suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati gli animali”. Mahatma Gandhi.