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All’università di Padova, nel 1678, la veneziana Elena Lucrezia Cornaro conferisce la laurea in filosofia, discutendo pubblicamente la sua tesi intitolata “Magistra et Doctrix Philosophiae”. Con una giuria composta da più di 60 membri, la nobildonna riesce ad addottorarsi senza però poter insegnare. Come sappiamo, in quell’epoca, alle donne non è concesso quasi nulla. E non le è permesso neppure scegliere la facoltà di teologia, in quanto il cardinale Barbarigo non tollera un simile affronto. Colta e intelligente, Elena Lucrezia Cornaro conosce molte lingue, scrive poesie, suona, canta, ha conoscenze scientifiche e matematiche. Alcune fonti però contraddicono il suo primato: prima di lei, ci sono documenti di altre dottorati, come Bettisia Gozzadini nel 1236 o Costanza Calenda nel 1422. Tuttavia la sua figura diviene famosa e richiesta in tutto il mondo ed ancora oggi, ovunque monumenti, aule universitarie, strade e biblioteche portano il suo nome.
Giovanna Iammucci
Scritto da: Associazione Comunicare
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