Il 21 marzo, in tutta Italia, si è celebrata la giornata la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”. In questa giornata, ogni anno, si pone all’attenzione dei giovani, degli studenti e dell’intera comunità, il tema della legalità, che viene declinato anche nella memoria di coloro che sono caduti nella lotta alla criminalità organizzata. Il valore della legalità, alla base della vita di comunità, non si esaurisce nella mera osservanza delle leggi dello Stato, ma nel perseguire uno stile di vita rispettoso, onesto e laborioso, che mette al primo posto il bene della comune. Le mafie e tutte le criminalità organizzate sono il buco nero della società e dei territori, che sono soggiogati dalla violenza del dominio criminale. Un dominio che si amplifica non solo quando incontra istituzioni e pezzi dell’economia collusi, ma anche quando le comunità sono indifferenti alla prepotenza e al malaffare. Oggi le mafie si sono metabolizzate nel sistema economico e sociale e diventa sempre più difficile combatterle, per questo non bastano gli organi repressivi dello Stato, ma è necessaria diffondere una cultura della legalità, che deve essere promossa soprattutto dalla scuola. Un grande scrittore siciliano, Gesualdo Bufalino, diceva che “la mafia, se un giorno sarà sconfitta, sarà debellata da un esercito di maestri elementari, che comunichino e insegnino ai bambini che la mafia è qualcosa di brutto e li allontani, da adulti, dalla partecipazione alle organizzazioni mafiose.” La scuola è quindi l’avamposto dove si germinano gli anticorpi che contrastano il dilagare della cultura mafiosa. In memoria di tutte le vittime delle mafie, promosso dalla Dirigente Scolastica Carmen Guarracino, oggi si è svolto, nella splendida location del teatro del 1 Circolo didattico di Pompei, un convegno sul tema “La legalità come stile di vita”. Sono intervenuti, il Sindaco Carmine Lo Sapio, l’Assessore alle politiche sociali Vincenzo Mazzetti, il Comandante della locale stazione Carabinieri Angelo Esposito, il Parroco don Antonio Protano e la docente e psicologa Bianca Pane. Il Sindaco, a nome dell’intera comunità pompeiana, ha evidenziato il ruolo della scuola sia nel prevenire i fenomeni criminali che nel diffondere la cultura della legalità. Perché solo il rispetto delle regole del vivere civile può garantire una sana, equa ed armonica vita sociale. Una vera cultura della legalità consiste soprattutto nel diffondere il rispetto dei diritti e dei doveri di ogni cittadino.
Luciana Rossolino