Caso D’Amato: pensione e sospensione stipendio al Ruggi di Salerno. Polichetti (Udc) chiede trasparenza su gestione e nomine
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Caso D’Amato: pensione e sospensione stipendio al Ruggi di Salerno. Polichetti (Udc) chiede trasparenza su gestione e nomine

Caso D’Amato: pensione e sospensione stipendio al Ruggi di Salerno. Polichetti (Udc) chiede trasparenza su gestione e nomine

 

 

 

Alla luce delle recenti dichiarazioni del dottore Vincenzo D’Amato, direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, che ha precisato come il quadro normativo attuale consenta ai direttori generali in quiescenza di continuare a svolgere il loro incarico, Mario Polichetti, responsabile nazionale Sanità e Politiche Sociali dell’Udc, solleva dubbi e chiede chiarezza sulla vicenda.

 

“Il dottore D’Amato ha deciso solo ora di sospendere il suo stipendio, pur essendo in pensione da giugno. Ma perché questa scelta non è stata fatta al momento del pensionamento? È una questione che merita una risposta chiara”, dichiara Polichetti.

 

“Se D’Amato ha ritenuto necessario sospendere il trattamento economico relativo al suo incarico, significa che qualcosa non è regolare. Se così fosse, intende restituire quanto percepito dal giorno in cui è andato in pensione? Inoltre, mi chiedo, che senso ha mantenere la guida di un’azienda sanitaria così importante, anche a titolo gratuito, quando si riconosce di essere in una posizione discutibile”, continua Polichetti.

 

Polichetti infine conclude con un interrogativo fondamentale: “Rimanendo al suo posto, il dottore D’Amato intende continuare a ignorare problematiche come la gestione degli accessi di persone vicine all’amministrazione regionale, come Enrico Coscioni? Chiediamo chiarezza, trasparenza e rispetto delle regole per il bene della sanità campana. Penso sia troppo facile sospendersi lo stipendio e guidare, sicuramente non perché si è buoni samaritani, una delle Aziende ospedaliere universitarie più importanti della Campania indirizzando scelte e nomine quando si è nella totale incertezza e, forse, illegalità”.