Eboli: Allarme polpette avvelenate per i cani, uno morto ed un altro in gravi condizioni
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Eboli: Allarme polpette avvelenate per i cani, uno morto ed un altro in gravi condizioni

L’episodio disdicevole si è verificato nella giornata di ieri in via San Domenico Savio, una traversa di fronte via Giacomo Matteotti nel centro urbano: è caccia allo psicopatico/a perché si teme che possa colpire ancora con la diabolica tecnica della polpetta avvelenata!

 

Eboli– L’articolo 544-bis del codice penale stabilisce la:” pena della reclusione da quattro mesi a due anni per chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la MORTE di un animale”. Ordunque fatta questa debita premessa, riemerge nella mente dei cittadini dotati di empatia e coscienza, l’incubo che qualche anno fa si è vissuto nella vicina Battipaglia, ove un disturbato avvelenava cani per divertimento o perché davano ad egli fastidio. Ebbene anche nella nostra città non è nuova dal registrare episodi simili, difatti tempo addietro, fu investito di questo orrore il quartiere Paterno, mentre ora trattasi del rione della Madonna delle Grazie, ma non è da escludersi che possa estendersi la mattanza a macchia d’olio in tutta la città.

Va sottolineato a proposito che viviamo in un’epoca tecnologica e si spera che per il tramite della videosorveglianza di cui molte attività commerciali sono dotate, sia possibile individuare il becero colpevole.

Questa sera a caldo abbiamo parlato con il padrone del cane morto, nell’animo straziato, compagno amatissimo da lui e dai suoi figli, che ha affermato: “… non mi darò pace fin quando non scoprirò chi lo ha fatto morire, posso avere anche un sospetto ma non la certezza; adesso spero soltanto nella collaborazione di chi ha una coscienza civile!”

Fortunatamente nella nostra città sono presenti diverse associazioni animaliste cui noi rivolgiamo accorati, l’appello di una collaborazione fattiva, la quale sicuramente sarà come di consumata abitudine preso in carico. In effetti gli ebolitani storicamente amano cani e gatti come tutti gli animali di affezione e non vorrebbero, indipendentemente se sono domestici o randagi, che costoro patissero una fine così straziante.

Allo stesso tempo confidiamo che le forze dell’ordine chiamate eventualmente in causa, con riscontri precisi ed oggettivi, possano far luce in tempi celeri sull’ accaduto, che già sta creando preoccupazioni e sdegno, nei residenti e nei proprietari di cani.

Marco Naponiello.