Eboli: i quartieri Pescara e Campolongo nell’abbandono e nel degrado, la denuncia dell’attivista Luigi Peduto
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Eboli: i quartieri Pescara e Campolongo nell’abbandono e nel degrado, la denuncia dell’attivista Luigi Peduto

Articolo pubblicato nell’edizione odierna di “Le cronache del salernitano” a cura di Giuseppe Sanfilippo.

Eboli .Micro discariche, conferimenti di rifiuti negli orari sbagliati, nel centro storico il fenomeno pare più evidente rispetto alle altre zone del paese. La diffusione di questa deplorevole pratica è però ormai diffusa a macchia d’olio su tutto il territorio ebolitano, molto sentito nel borgo antico della città, ma altrettanto  nel quartiere Pescara  o in località Campolongo. Basta fare un giro lungo la strada che costeggia la pineta per accorgerci dell’abbandono indiscriminato di rifiuti di ogni genere, ove fanno bella mostra suppellettili e materassi. Problemi e disagi che si sono accentuati per il diffuso fenomeno di coloro che vanno a rovistare nei sacchi abbandonando poi immondizia di ogni genere sui marciapiedi o lungo la strada. Una situazione disdicevole che non funge da buona cartolina da visita per il paese ove il fattore del decoro urbano viene rattristato  dallo spiacevole spettacolo di sacchi accatastati per ore davanti ai palazzi in  una sgradevole cartolina da visita. Un’immagine  frustata della città in questa conversione di cattive abitudini  e metodi da rivedere. Il prof Luigi Peduto  intorno a questo Bailamme di discussioni  a fronte di questo indecoroso problema ha voluto inoltrare a sua firma una «lettera aperta» protocollata il 5 settembre al Sindaco di Eboli Avv. Mario Conte e ai Sigg. Consiglieri Comunali, mettendo in risalto le problematiche  e suggerendo alcune proposte per il miglioramento dell’azione di raccolta dei rifiuti: “Diciamo che il sistema di conferimento e raccolta dei rifiuti E’ SALTATO e non solo nel Centro Storico. In tante zone centrali e nel quartiere Pescara avviene la stessa cosa. Spesso sento definire  i Cittadini come degli incivili, mai ho sentito porre in discussione le modalità di svolgimento del servizio”. Peduto in questa lettera vuole puntare il dito soprattutto sulle modalità di svolgimento del servizio affermando e facendo presente che il sistema è saltato,  non per colpa dei Cittadini che pagano profumatamente tale attività di raccolta:  “anziché continuare con il sistema delle sanzioni  credo opportuno che in questa fase ove mancano 10 mesi allo scadere del contratto,  si smetta con le sanzioni e si apra un dibattito pubblico su come riprogrammare questo servizio”. Nella lettera invita l’amministrazione ad aprire una discussione e una pubblica riflessione su come riformare la questione per consegnare un’offerta migliore alla popolazione garantendo inoltre costi più equi: “ricordo che quello dalla gestione globale dei rifiuti, dalla raccolta alla consegna nei centri di trattamento, è pagato da  noi Cittadini con costi della TARI rapidamente aumentati. Si è tenuto conto dell’incremento dei costi di gestione ma non si è mai tenuto conto dell’aumento del costo della vita per le famiglie che ha comportato una diminuzione significativa del potere di acquisto dei redditi familiari, chi vuole restringere il problema solo al Centro Storico proponendo censimenti e quant’altro, evidentemente non vive la città nella sua interezza”. Il professore in questa lettera propone una riformulazione a tout-court del servizio, invitando soprattutto però a parlare con i Cittadini in un nuovo patto con la  città. Peduto conclude esortando l’amministrazione a muoversi affrontando già da subito la situazione: “Mancano dieci mesi allo scadere del contratto di Gestione dei RSU. Non si vada ad una proroga. Si faccia in modo di dare alla città maggior decoro ed ai Cittadini possibilità di risparmi sul pagamento della TARI. Non si utilizzi questo tempo per magnificare anche gli atti normali come la sostituzione dei cassonetti dei medicinali. Non si confidi nella memoria corta di noi Cittadini. Chiamare incivili i cittadini  è l’alibi degli amministratori incapaci di risolvere i problemi – conclude Peduto, che invita a una nuova sfida per contribuire alla costruzione di comunità sostenibili, fornendo servizi che migliorino la vita delle persone e dell’ambiente, in una visione futura fatta di comportamenti virtuosi”. 

   GIUSEPPE SANFILIPPO