Articolo pubblicato a firma di Giuseppe Sanfilippo sull’edizione odierna di “Le cronache del salernitano” pagina di Eboli.
Al rione Pescara, dove una buona fetta di popolazione vive in case popolari e alloggi costruiti nel post terremoto per far fronte a quegli abitanti che per via del sisma avevano visto la propria abitazione persa per i danni provocati dalle forti scosse, la situazione socio-ambientale continua a conservare gli annali problemi che come a una impetuosa eredità si porta addosso da decenni. La preoccupazione sempre più diffusa di insicurezza e di deterioramento delle condizioni socio-ambientali, forniscono un quadro articolato delle urgenti necessità di cui il quartiere ha bisogno. Le conseguenze di queste situazioni mostrano un proliferare delle continue diseguaglianze, creando distanze sociali molto significative. Non basta l’importante ruolo che la chiesa del Sacro Cuore e le attività del suo oratorio, nel contrastare questo deterioramento socio-ambientale,svolge, il quadro, già per esso desolante, viene ulteriormente guastato da condizioni spesso allarmanti di invivibilità e di carenze di pulizia generale. Erba alta, cartacce,bottigliette di plastica, spazi verdi incolti fanno bella mostra in un’immagine sgradevole di degrado e sporcizia,situazione che viene peggiorata dal proliferare di insetti,topi e serpenti che complice il grande caldo fanno la loro continua comparsa tra i viottoli le siepi e le stradine della zona abitata. “Solo pochi giorni fa mi sono imbattuto in un topo che rovistava tra i cespugli, evidentemente in cerca di cibo, avvistamenti che spesso mi vengono raccontati anche da altri abitanti del rione – dice Antonio”. Percorrere questi luoghi deteriorati provoca un senso di incertezza e alimenta la paura di essere più esposti ad atti criminali. Si è tentato più volte far rinascere il quartiere grazie al contributo di alcune associazioni, ma con il tempo il tentativo non ha fornito i risultati sperati. Per dare un po’ di decoro al quartiere ecco che spontaneamente nascono gruppi di cittadini che in modo isolato si attrezzano per rivitalizzare l’ambiente, dare una ripulita ai cortili e agli spazi verdi dei loro condomini e ai viottoli.“Stanco di vedere il degrado,la degenerazione urbana,sotto il balcone di mia madre,ho fatto un poco di pulizia, come fatto già altre volte in passato. Il risultato della raccolta è stato di cinque sacchetti di indifferenziato, uno di plastica e uno di vetro,conferito poi nell’isola ecologica di Via Italia – racconta Luigi Peduto, che anche in un post sui social network mostra la situazione disagiata di quella parte di zona”. Un’emergenza d’altronde che continua ad esserci segnalata dai tanti cittadini che parlano di estrema criticità,impotenti di fronte a questa grave situazione sociale: “da sempre ho sviluppato la mia passione per un impegno civico a favore dei miei concittadini, passione che non si è mai attenuata, non ho fatto mai mancare un mio coinvolgimento propositivo, già dagli anni in cui svolgevo la mia carica di delegato dell’Asso-Utenti, conducendo battaglie a difesa dei cittadini e dei servizi pubblici, e questa missione la continuo a svolgere operando il mio servizio a disposizione dei gravi problemi che il quartiere Pescara ancora conserva – afferma ancora il prof. Luigi Peduto”. Indignazione di una popolazione che stanca di questo grave fase di stallo, lotta per dare un decoro migliore adbuna zona, per farla riagganciare alla vita sociale della città.