EBOLI :UNA ” SVOLTA” CHE DÀ FASTIDIO.LA PREOCCUPAZIONE DI UNA SINISTRA CHE SI RIMETTE IN GIOCO – L’ANALISI TAGLIENTE DI GERARDO ROSANIA
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EBOLI :UNA ” SVOLTA” CHE DÀ FASTIDIO.LA PREOCCUPAZIONE DI UNA SINISTRA CHE SI RIMETTE IN GIOCO – L’ANALISI TAGLIENTE DI GERARDO ROSANIA

EBOLI :UNA ” SVOLTA” CHE DÀ FASTIDIO.LA PREOCCUPAZIONE DI UNA SINISTRA CHE SI RIMETTE IN GIOCO 

Nulla di nuovo sotto il sole della città di Eboli.
Immaginavamo che la scelta politica assunta da alcune forze politiche ebolitane, che si collocano a Sinistra di un PD cittadino ” non potabile” , di invertire una tendenza, da troppo tempo invalsa fatta di litigi e divisioni , avrebbe scombussolato il panorama politico locale .

E così è stato! Del resto una Sinistra divisa in mille rivoli, senza radici , marginalizzata , fa comodo a tanti.
Sia a livello locale che a livello nazionale. Fa comodo innanzitutto ai grandi interessi presenti sul territorio che, in assenza di un chiaro indirizzo politico dei governi cittadini , hanno proliferato in perfetta anarchia , indifferenti agli interessi della città e del territorio. Fa comodo a chi , di volta in volta, governa Eboli , non chiamato a dare conto della propria vaghezza progettuale o del proprio immobilismo dettato dall’avvitarsi sulle proprie contraddizioni interne. Una crisi ” extra-consiliare” ogni 5/6 mesi, un rimpasto per cercare nuovi equilibri interni, qualche incarico distribuito ai più riottosi , e i giochi sono fatti. Fa comodo perché non chiamati a confrontarsi con una ” proposta altra” della città .Solo chi si muove su un terreno fatto di rancore, può negare che , anche in questi 3 anni della amministrazione Conte, non ci sia stata una questione su cui la Sinistra di questa città non abbia avanzato una propria proposta .


Poi le proposte si possono condividere o meno, ma negare che ci siano state significa, semplicemente, una narrazione non reale. I problemi con cui chi governa Eboli è chiamato a misurarsi sono ormai noti anche alle pietre : la città sta ferma , anzi va’ indietro; si impoverisce , e quindi si spopola ; invecchia perché non si fanno figli e perché i suoi giovani vanno via! Da qui dovrebbe partire un confronto fra chi governa e tutte le componenti politiche, sociali, produttive presenti sul territorio. Se le contraddizioni interne ad una maggioranza frenano questo confronto, spostano il dibattito politico su questioni che attengono più agli equilibrismi interni, prendersela con la opposizione , e soprattutto con quella opposizione che il confronto lo ha addirittura promosso, e con quella sinistra che le proposte le ha presentate ed illustrate in ogni luogo, è davvero una scelta politica di corto respiro tesa , questa si, a condurre in un “vicolo cieco”.

Se l’importante è mantenere il potere “riconquistato dopo 30 anni” , anche barcamenandosi” ( e l’espressione non è mia!) non si può pretendere che le altre forze politiche stiano silenti, in passiva attesa della risoluzione di qualche problema familiare , del quale la città rimane solo ostaggio. Una Sinistra passiva fa comodo a tanti. Una serie di partiti movimenti della Sinistra ha deciso di non accettare il ruolo che altri vorrebbe attribuire loro.
I “burattinai” nell’area politica a sinistra del PD non sono mai stati ben visti. Per cui quei partiti hanno deciso di alzare il profilo del dibattito politico. Di buttare non un sasso , ma un vero macigno, nella palude della politica ebolitana , quella del ” va tutto bene Madama la Marchesa” e guai a dire il contrario! Dove se qualcosa non funziona, la colpa è degli altri. Chissà perché ma questo modo di fare mi ricorda tanto la narrazione della destra che governa il Paese. L’ acredine, il rancore, l’ anticomunismo degli anni settanta , il tentativo di buttarla in rissa, sono tutte forme di banalizzazione tese proprio a ricondurre la sinistra in un alveo che altri ha tracciato, su un terreno piccolo piccolo che noi rifiutiamo in modo radicale. Sono , però, anche espressione di profonda preoccupazione che possano essere compromessi piani, accordi, percorsi tracciati ” là dove ( si ritiene)si puote ciò che si vuole” .Abbiamo letto di tutto e di più in questi giorni , ma accusare la sinistra di “familismo” , salvo cercare di aggiustare il tiro in fase successiva, sembra a me una caduta di stile che, innanzitutto non rende merito a chi si avventura su questa strada scivolosa , conoscendone la intelligenza e lo spessore.
” Familismo” in politica significa solo una cosa.


Attribuire questa pratica a quelle forze politiche ebolitane a sinistra del PD , mi ricorda tanto ( e qui sono io che banalizzo e me ne scuso!) un vecchio modo di dire che aveva come protagonisti il bue e l’asino. A conti fatti io credo che sia naturale che la sinistra ebolitana che avvia un processo unitario, crei preoccupazioni.Ad Eboli la Sinistra ha una sua storia , che è una grande storia, che e fatta innanzitutto di capacità di elaborazione, di proposta e di autonomia .
Non serve , perciò, ( lo dico in generale) richiedere interventi di livelli sovracomunali dei partiti che hanno avviato questo processo.A chi pensa di intralciare in quel modo il percorso avviato, dovremmo ricordare la storia locale ( che troppi fanno finta di dimenticare!) , e ricordare il 1987, il1996, il 1999 quando la sinistra comunista ebolitana rivendico’ la propria autonomia sulle scelte relative al territorio. Non serve egualmente richiamare scelte nazionali ( certo banalizzare la questione delle 35 ore lavorative, lascia davvero interdetti! E lo si capisce solo attribuendolo ad un eccesso di quella acredine anticomunista cui accennavo ) perché potremmo chiedere conto dei tanti ” cambi di casacca ” a partire dai ” diritti di tribuna”. Occorrerebbe , invece , cogliere un fatto che a me sembra addirittura lapalissiano : quello su cui bisognerebbe avere la lucidità di aprire la discussione nel paese è il merito delle questioni. Tutto il resto diventa polemica fine a se stessa che a volte sconfina con il ” suicidio politico”. Perché richiamare il PRG di De Lucia? Quando la domanda vera è una sola: perché non lo si è voluto attuare quel PRG? O il Piano di Utilizzo delle Aree Demaniali ( PUAD). Quali interessi si sono voluti tutelare? E se quel piano non è buono, perché non si approva il nuovo PUC? L’incarico professionale sta là da circa 15 anni . E chi oggi governa la città , se ben ricordo, a quei tempi non stava in un mondo parallelo

Perché avventurarsi sulla questione del PIP, dove la domanda vera è una sola: lo si è voluto salvaguardare davvero quel PIP ? E quali i trecento di infrastrutturazione sono poi stati fatti a partire dallo svincolo autostradale dedicato?

Richiamare il progetto della Piazza, approvata da una commissione nazionale di architetti ed urbanisti pone un unico vero e reale problema : oltre ad intervenire per rimuovere i lampioni ( perché avevano la forma della falce e martello. Che tristezza politica e culturale!) e scassare la fontana che aveva una sua simbologia , cosa è stato fatto per collocare la Piazza al centro della vita cittadina ?Per Ricostituire l’agorà? Perché avventurarsi sulla questione finanziaria?
Potrebbe ” pungermi vaghezza” di ricordare che nel 1996, il dissesto era reale e dichiarato . E non era certo da attribuire alla Amministrazione dei precedenti 2 anni Ed era vero dissesto , non un riequilibrio finanziario pluriennale ( c’è una differenza abissale! Chi fa questi richiami nei suoi commenti lo sa benissimo.) Da quel dissesto si venne fuori , senza fare tanto clamore , in meno di 5 anni così da meritare la citazione sul ” Sole 24 ore “. A chi si vuole attribuite la responsabilità su opere pubbliche sospese? Bisognerebbe ricordare che fra il 1996 ed il 2005 ad Eboli sono state realizzate 250 opere pubbliche . Che nel 1996 le opere incompiute ed i contenziosi piovevano come grandine: dal Palasele ( a proposito giusto per ricordarlo a me stesso, ci piove dentro!), allo stadio Dirceu ( a proposito , sempre per ricordarlo a me stesso, la pista di atletica ed un po’ di illuminazione sarebbero opportune) , al centro antico ( a proposito, ricordo male o ci sono state diverse riunioni con i cittadini per fronteggiare alcune situazioni urgenti , rimaste ancora senza risposta?).

Politiche sociali, politiche culturali, la stessa politica della sicurezza : ne vogliamo parlare?Mi sembra di poter concludere, scusandomi per la lunghezza, che banalizzare il percorso avviato dalle forze politiche cittadine a sinistra del PD , guardarlo con alterigia , non è conveniente. A maggior ragione se questo atteggiamento lo so poggia su un anticomunismo viscerale che trasuda da alcuni commenti, o cercando motivazioni liquidatore su presunte carenze amministrative del passato. Per il resto la Sinistra Ebolitana che intende dare una SVOLTA alla politica cittadina si riunirà all’ hotel Grazia il 19 gennaio alle 17,30.in una assemblea pubblica e aperta.
Chi vuole discutere con noi , scevro da polemiche sterili e improduttive, quindi, sa dove trovarci.