I CONSIGLIERI COMUNALI DEL PD RINUNCIANO ALL’ASSEGNAZIONE DEI TABLET IN DOTAZIONE
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I CONSIGLIERI COMUNALI DEL PD RINUNCIANO ALL’ASSEGNAZIONE DEI TABLET IN DOTAZIONE

I CONSIGLIERI COMUNALI DEL PD RINUNCIANO ALL’ASSEGNAZIONE DEI TABLET IN DOTAZIONE

Il Partito Democratico Eboli, attraverso il proprio gruppo consiliare, comunica ufficialmente la rinuncia all’assegnazione dei tablet previsti in dotazione ai consiglieri comunali.

 

Tale decisione è motivata dalla volontà di esprimere il proprio dissenso politico nei confronti dell’ utilizzo delle risorse pubbliche come delineato dalla determinazione n. 724 del 25 Maggio 2024, che comporta un costo totale di oltre 10000 euro all’anno a carico dei contribuenti ( e non esattamente “pochi euro”, come pure si è detto).

 

Riteniamo, difatti, che ogni singolo euro debba essere gestito con la massima attenzione e responsabilità, sempre, e ancora di più in un periodo in cui la comunità è chiamata a fare numerosi sacrifici.

E che mai il decisore politico possa prescindere da una rigorosa, precisa e trasparente valutazione costi/ benefici – ad oggi non pervenuta – quale precondizione per evitare gli sprechi e al contempo migliorare la qualità della spesa pubblica in termini di prestazioni e risultati.

 

Anche attraverso l’azione dimostrativa della rinuncia ai dispositivi elettronici acquistati dal Comune, dunque, il Partito Democratico intende rilanciare il messaggio sull’importanza di focalizzarsi sui bisogni concreti della Comunità, evitando di appesantire ulteriormente i costi della politica; come è avvenuto, di fatto, con l’acquisto di strumenti tutt’altro che indispensabili, anche perché già posseduti da molti a titolo privato, in favore dei pochi che hanno l’onere e l’onore di rappresentare le Istituzioni.

 

La dematerializzazione e l’innovazione digitale, del resto, sono obiettivi preziosi, condivisi e condivisibili, ma da declinare necessariamente al plurale, promuovendo buone prassi e investendo nelle strutture pubbliche, non necessariamente con dotazione ad personam.

Qualcuna la chiama demagogia. noi la chiamiamo buona politica.