Nasce l’Organizzazione Produttori Bufalini della Piana del Sele
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Nasce l’Organizzazione Produttori Bufalini della Piana del Sele

Nasce l’Organizzazione Produttori Bufalini della Piana del Sele

Il 22 ottobre segna una data fondamentale per il settore zootecnico e gli allevatori della Piana del Sele: nasce l’Organizzazione Produttori Bufalini. Questa iniziativa unisce alcune delle aziende più significative del territorio regionale, con l’obiettivo di valorizzare un prodotto d’eccellenza: il latte bufalino. Il tutto per creare “rete” attraverso “l’Unione di Eccellenze”.

Tra i membri fondatori si distinguono nomi di rilievo del comparto presenti in tutta la Provincia di Salerno: Amato Enrico, Carrano Massimo, Cerrato Vincenzo, Di Guida Vincenzo, Di Maio Antonio Soc. Agr. Di Ma. S.r.l., Di Maio Carmine Soc. Agr. Di Maio S.r.l., Fedone Emmanuele, Garofalo Ylenia Soc. Agr. Le Terre di Papaleone S.S., Giubileo Paola Soc. Agr. Masseria Cilentana S.S., Imbimbo Mauro, Lanza Emilio, Lanza Stefano Soc. Agr. La Masseria di Nonno Peppe S.S., Maraio Annamaria Soc. Agr. Nuova San Cesareo Di Antonella e Annamaria Maraio & C. S.N.C., Mennella Orazio Soc. Agr. F.lli Mennella S.R.L., Pierri Maria Gabriella, Russo Carmine, Vernieri Pasquale Soc. Agr. Alta Bufala.

Queste aziende, con una storia e una tradizione consolidata, hanno scelto di unirsi per affrontare in modo nuovo le sfide del mercato e promuovere la qualità del latte bufalino della Piana del Sele e della Regione Campania in un mercato in cui la globalizzazione la fa da padrone; la collaborazione tra gli allevatori della piana del Sele servirà a collettivizzare le varie esperienze e risorse per rispondere al meglio ai nuovi scenari commerciali e creare sinergie nell’intero settore.

L’Organizzazione è guidata da Mauro Imbimbo, presidente, affiancato dalla vice Ylenia Garofalo. Il consiglio d’amministrazione include figure chiave come Maria Gabriella Pierri, Antonio Di Maio e Stefano Lanza, mentre Pierino Infante svolge il ruolo di direttore generale. Lucio Garofalo è responsabile marketing e Nicola Celso si occuperà degli aspetti tecnico-economici.

Questa struttura rappresenta un insieme di competenze e professionalità darà la forza all’organizzazione di crescere per essere un gruppo valido che sappia impattare in modo propositivo sul mercato, che valorizzi le aziende e i prodotti bufalini, puntando in primis sulla qualità e successivamente a migliorare l’aspetto commerciale. Attraverso strategie opportune si intende migliorare lo scambio commerciale del latte e valutate il suo giusto peso sul mercato, garantendo agli allevatori l’esatta collocazione nel settore, sicurezza e fiducia al proprio lavoro.

La sede, situata in viale Eburum a Santa Cecilia, di Eboli, sarà il fulcro delle attività e delle decisioni strategiche, creando un punto di riferimento per gli operatori del settore.

La nascita dell’Organizzazione Produttori Bufalini della Piana del Sele rappresenta un passo significativo verso una maggiore valorizzazione del latte bufalino, simbolo della tradizione locale. Con una leadership forte e un’ampia rete di aziende, l’organizzazione ha tutte le carte in regola per diventare un punto di riferimento nel settore e contribuire allo sviluppo economico della Piana del Sele e della Regione Campania. Questa iniziativa non solo sostiene gli allevatori locali, ma promuove anche il patrimonio culturale e gastronomico della regione, garantendo un futuro prospero per l’agricoltura bufalina.

La OP Bufalini della Piana del Sele, con la propria precisa peculiarità, rappresenta un importante esempio di aggregazione finalizzato ad accrescere il potere contrattuale dei singoli soci e, al contempo, notevoli economie di scala nel proprio comparto produttivo.

Purtroppo il Regolamento CE n. 1308/2013, così come i precedenti regolamenti 1234 del 2007, 1037/2001 e ancor prima, 2200 del 1996, prevede specifici regimi di aiuto esclusivamente nei settori dei prodotti ortofrutticoli, della viticoltura e della olivicoltura sia da olio che da tavola , attraverso lo strumento dei Programmi Operativi proposti e realizzati dalle O.p.

In questo contesto non si comprende come ‘l’oro bianco”, così viene magnificata convenzionalmente la produzione di latte di bufala, non possa beneficiare degli aiuti comunitari previsti per la realizzazione di Programmi Operativi che darebbero significativo impulso ad un comparto che proprio in questi giorni attraversa una profonda crisi di rapporti con le aziende di trasformazione che non rispettano i contratti stipulati, abbassando i prezzi convenuti ad un livello che non remunera l’impiego dei fattori produttivi degli allevatori.

Eppure l’economia del comparto è imponente, interessando numerosi allevamenti con migliaia di capi allevati.

Il prodotto trasformato si fregia del marchio DOP Mozzarella di bufala campana e concorre significativamente al PIL regionale con un volume di affari di svariati milioni di euro.

Da questa sintetica disamina dell’economia del comparto si evince la necessità di un impegno sinergico di tutte le istituzioni interessate – Ministero, Regioni, Enti locali, affinché sia data la opportunità alle realtà imprenditoriali quali la Op Bufalini della Piana del Sele di intraprendere le iniziative tese ad ottenere un prodotto di elevata qualità, ottenuto con tecniche di produzione avanzate e sostenibili e che sia elemento distintivo di un territorio che, unico, può fregiarsi di un marchio che racchiude tradizione, vocazione e produzione di eccellenza.

Risulta pertanto evidente la necessità di ottenere l’inclusione nella legislazione comunitaria dei Piani Operativi per il comparto bufalino, così come avviene da oltre un quarto di secolo per altri settori produttivi.

A tanto devono provvedere tutte le istituzioni interessate con un impegno concreto e fattivo a favore di un comparto produttivo che rappresenta una eccellenza nel panorama economico della Regione Campania e che ha ampi margini di tenuta e rafforzamento sui mercati nazionali ed esteri.

L’associazione si farà promotrice di una richiesta da inoltrare al Ministro dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e delle foreste, al Presidente della commissione agricoltura della Camera dei Deputati, al Presidente della Regione Campania, all’Assessore regionale all’Agricoltura e al Presidente della commissione Agricoltura della Regione, per far equiparare il settore bufalino a gli altri settori.