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San Giovanni Rotondo (FG): il pluripremiato Poeta Lio Fiorentino presenta la sua nuova Opera

today27 Aprile 2025 9

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Sarà presentato il prossimo 10 maggio (sabato ore 18:30 )nel chiostro comunale Francescopaolo Fiorentino in San Giovanni rotondo la settima fatica letteraria di Lio Fiorentino poeta dilettante come lui ama definirsi.

 

Artista San Giovannese che si occupa anche di teatro, curando la regia delle opere del grande Francesco Paolo Fiorentino ,per tutti cecchino, questa volta parlerà della sua silloge intitolata” tre destini “curata in prefazione dalla professoressa Carla Bonfitto blogger letteraria e docente, edita da Carthago di Catania.

 

Quest’ultima ha curato e ha dato una sua spiegazione della poetica nel nostro concittadino San Giovannese che qui riportiamo.

 

Vi aspettiamo numerosi.

 

Le liriche saranno declamate da Marco Fiorentino e Francesca Miglionico, studenti amanti della poesia.

 

Al violino Maria Villani .

 

Si ringrazia amministrazione comunale per aver patrocinato la manifestazione

Prefazione di👇🏻

Carla Bonfitto blogger letteraria

 

Leggendo “Tre destini’’ (Carthago Edizioni), la nuova raccolta del poeta Lio Fiorentino, ecco che appaiono nitidi fotogrammi di esistenza vissuta e trattenuta, come in scene tratte da un film.

In fondo cos’è la poesia se non un misto di emozioni e di sentimenti?

Immaginare il poeta che affida i suoi versi a noi lettori e lettrici è sicuramente un segno di comunione e di condivisione che va accolto solo ponendosi in dimensione di ascolto.

E così accade nei versi della raccolta di Fiorentino.

Versi che parlano, stordiscono, agitano e catapultano in una dimensione onirica ricca di elementi fiabeschi ma anche guerreschi.

L’Autore ci invita a entrare nel suo mondo, a scegliere sentieri mai esplorati e a farli nostri.

Ci invita a guardare al passato con le sue radici mai estirpate, a vivere il presente (con la sua solitudine) con lo sguardo verso l’amore per la vita, per gli affetti, per la natura, a essere proiettati verso il futuro che ci attende con il suo ghigno quasi beffardo.

Destini…

Sembra quasi che il poeta suggerisca di soffermarci e di preferire sempre il dialogo tra l’uomo e l’infinito, qualunque sia il nostro destino.

Omero, Leopardi, Baudelaire ne sapevano qualcosa in proposito.

Cos’è in fondo la poesia?

È anche un déjà-vu.

In questa raccolta, nel suo silenzio, la poesia diventa prorompente, si immerge dentro con il suo bagaglio di immagini e di esperienze che sembrano apparentemente dettate dal poeta Lio Fiorentino, ma che in verità appartengono a tutti noi.

Un déjà-vu.

L’Autore è abile a scavare dentro l’anima e lo fa partendo dalla semplice ma acuta osservazione della realtà.

Suggestiva l’immagine del cavaliere errante e del viandante, entrambi in ricerca, persi nei loro pensieri, ma mai perduti o travolti dal turbinìo della vita.

Un invito del poeta a essere combattenti sulla terra e nel cielo per esplorare l’ignoto che è in ognuno di noi e per cogliere in quel “non detto’’ la nostra parte più intima.

La solitudine si fa compagna in questo viaggio, metafora della vita e dell’esistenza, intesa non come abbandono o un “lasciarsi andare’’, ma come un modo per catturare il mondo con uno sguardo nuovo.

“Nel fresco serale / la vita mi appartiene / in bellissima solitudine. (E nel rifugio)

Senza, però, isolarsi del tutto perché è nell’incontro con l’altro e con la natura che il poeta fa riscoprire l’interiorità attraverso una voce nuova. Sussurrata.

In questo viaggio tra le parole, che non è mai completamente svelato, certamente si intravede la nostra esperienza.

Anche noi, che spesso erriamo come viandanti alla ricerca di verità più profonde, possiamo ritrovarci nei versi dell’Autore attraverso un dialogo intimo, quello ricercato della poesia.

“e tu, poesia, / allevii ogni dolore, / ed io ti sento libera, / vivi nei nostri sguardi / alle falde di questo monte grigio, / ti liberi e ci liberi.’’ (Dal rovinoso tetto)

In questa raccolta sicuramente affascina l’intenzione poetica sempre presente, suggestiva e mai lasciata al caso.

Il ritmo cadenzato dei versi rileva una parola che si carica di aspetti pittorici-musicali. E come in una tela o in uno spartito musicale, le parole si muovono tra pennellate o in un Forte e in un piano.

E noi, in piacevole ascolto, immaginiamo.

Lio Fiorentino sa bene quale sia il potere della poesia: la poesia vince sempre.

“e pensai che a vincere / dovrà esser sempre la poesia, / giammai il poeta, / trionfar dovrà solo la sua musica.’’ (Quel giorno)

Scritto da: Marco Naponiello

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