ALTA VELOCITA’ NELLA PIANA DEL SELE: I DUBBI E LE PROPOSTE DEL PCI EBOLITANO
Piana del Sele Politica Trasporti

ALTA VELOCITA’ NELLA PIANA DEL SELE: I DUBBI E LE PROPOSTE DEL PCI EBOLITANO

L’Alta Velocità (AV) serve.

Ma non quella proposta nelle diverse sedi del Dibattito Pubblico.
L’unica risposta che viene data alle obiezioni a questo progetto di AV è “perché il Sud la merita” sostenendo sia un sacrificio necessario e indispensabile per far uscire dall’isolamento regioni come Basilicata e, soprattutto, Calabria e Sicilia.
L’AV serve.

La prima domanda da porre è se si può ottenere lo stesso obiettivo in un altro modo.
L’obiettivo della proposta sul tavolo è la realizzazione di una linea ferroviaria tra Salerno e Reggio Calabria ad AV ma adatta anche al trasporto merci, costosissima.
Perché non è stata considerata l’ipotesi di ammodernare e potenziare la rete ferroviaria già esistente, come votato dal Parlamento nel DEF 2020 e suoi allegati?
Da studi effettuati, che convinsero il Parlamento a votarlo, si otterrebbero gli stessi risultati in termini di tempo di viaggio con costi enormemente inferiori (4 o 5 miliardi) e con un impatto ambientale minimo, ridotto al necessario.
Particolare da non trascurare è che la parte più abitata della Calabria (e della Campania ai suoi confini), la costa, sarebbe tagliata fuori dalla nuova linea interna.
L’AV si profila, quindi, come un attraversamento del sud della provincia di Salerno. Un attraversamento brutale che macina e distrugge l’intera area a sud di Salerno, non solo ciò che incontra sul suo percorso.

Inoltre, non tutti sanno che c’è anche un Lotto 0 (zero) Salerno- Battipaglia che, per fortuna, è stato sospeso e che taglierebbe fuori lo stesso capoluogo di provincia dall’AV.

La strategia di sviluppo del Sud è lasciata a RFI? Il cui unico scopo è la costruzione, con una spesa ingente, di gallerie, ponti e viadotti, a prescindere dal traffico che li percorrerà?
Qui scatta il limite evidente della politica attuale: l’incapacità di programmare e di opporsi a simili progetti.
Il vero problema non è spostare il “binario” ma come il “binario diventa volano della strategia di sviluppo del Sud”.
Nessuna sostenibilità ambientale, nessun ritorno turistico ed economico.
E’ una questione seria e rilevante. La superficialità con cui è stata affrontata finora la questione (aziende divise a metà, abbattimenti di case con espropri più che ridicoli, ecc.) è la conferma che nel PNRR contano solo i tempi e i soldi ma poco la qualità degli interventi e la loro utilità.
Il PCI è per l’alta velocità di rete, non quella vera ma sicuramente utile, a tutto il Sud perché capace di includere e non escludere.
Invitiamo il Sindaco a farsi promotore di iniziative, unitamente ai due parlamentari locali che, lo ricordiamo, appartengono alla maggioranza che governa l’Italia, e agli altri sindaci dei territori coinvolti in questo progetto scellerato. Con il coinvolgimento di tutti i cittadini, le associazioni, le forze politiche, le forze sindacali, le associazioni di categoria e gli imprenditori.