Il tempo utile è stato speso nell’affare nomine e questo chiarisce quale sia il valore dato alle politiche socio assistenziali e la logica clientelare che si persegue. Il settore che può essere traino e risorsa ed alzare il livello di qualità della vita dei cittadini resta confinato ad assistenzialismo di routine. Ma devono dare delle risposte alla città! Lo devono dire quanto ancora dovranno attendere i dipendenti prima di essere stabilizzati e, di conseguenza, noi cittadini avere un ufficio dei servizi sociali efficiente? Chi pagherà il danno economico per le tante famiglie in difficoltà? Quando questa città ed il vasto territorio che la vede capofila potranno avere un’offerta di servizi in grado di rispondere ai bisogni in maniera omogenea?
Fino a quando la spesa sociale sarà solo il salvadanaio per pagare le rette delle strutture socio assistenziali? Ma soprattutto quando si metteranno davvero in gioco dialogando con tutte le forze sociali, facendo rete, creando sinergie e avvalendosi, con umiltà e lungimiranza (doti che sembra proprio non gli appartengano!), di quel “terzo pilastro” che è il Terzo Settore da cui potrebbero attingere professionalità e competenze e potrebbero anche imparare due punti di partenza fondamentali: progettare e programmare? Dovrebbero chiedere scusa. E mettersi a lavorare!