EBOLI. PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE E QUALITÀ NELLA RIGENERAZIONE URBANA DI EBOLI: UN CANTIERE APERTO A TUTTI – LA SODDISFAZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE “LA CITTÀ DEL SELE”
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EBOLI. PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE E QUALITÀ NELLA RIGENERAZIONE URBANA DI EBOLI: UN CANTIERE APERTO A TUTTI – LA SODDISFAZIONE DEL GRUPPO CONSILIARE “LA CITTÀ DEL SELE”

PARTECIPAZIONE, CONDIVISIONE E QUALITÀ NELLA RIGENERAZIONE URBANA DI EBOLI: UN CANTIERE APERTO A TUTTI

Il Tavolo di confronto sulla trasformazione della città di Eboli è aperto da tempo, ma bisogna sedersi, ascoltare e avanzare proposte costruttive e praticabili. Dare tardivamente il proprio contributo, oltretutto forzando i toni, come ha fatto Eboli Responsabile sul progetto di riqualificazione degli alloggi ex IACP di Viale Amendola e Piazza Carlo Levi, quando è prossima la gara d’appalto, non è di grande utilità.

Senza entrare nel merito delle critiche, che in verità non ci paiono di sostanza, frutto forse della scarsa conoscenza del progetto, non avremmo avuto alcuna difficoltà a migliorarlo nella piena condivisione di tutti, come peraltro abbiamo fatto in altre circostanze e faremo sempre in futuro per le altre opere programmate.

Questo progetto è stato presentato in tre diverse occasioni, ampiamente dibattuto e migliorato ascoltando i Consiglieri comunali e i residenti del quartiere.

Non vi è mai stata una preoccupazione riguardo alla copertura finanziaria, tanto che per dare spazio al dibattito il varo del progetto ha subito un lieve ritardo, ma siamo comunque lieti del tempo trascorso perché ben impegnato.

Il 1 marzo del 2024 è stato presentato il progetto preliminare nella compente Commissione consiliare, poi il 26 ottobre, in Aula consiliare, c’è stato un incontro con i residenti e la cittadinanza, ma aperto a chiunque volesse partecipare, con la presentazione della prima versione del progetto esecutivo e, infine, il 20 novembre scorso, presso l’Aula magna del plesso Pietro da Eboli dell’I.C. ‘Gonzaga’, il progetto è stato riesaminato alla luce delle modifiche suggerite dai residenti e quasi tutte accolte, salvo quelle contrarie alle norme vigenti o che, seppur giustificabili agli occhi dei proponenti, avrebbero condotto alla impossibilità oggettiva di eseguire l’intervento.

Anche ulteriori suggerimenti emersi In quella sede sono stati accolti come migliorie da porre a basa di gara: più telecamere, più punti luce ed una riorganizzazione degli spazi verdi, compresi quelli che si affacciano sul Viale Amendola che saranno integrati con il verde dell’asse viario e della vicina piazza Levi.

Quanto agli arbusti e alle piante presenti nel quartiere, di cui amorevolmente alcuni cittadini si sono presi cura in questi anni, oggi costrette nei risicati spartitraffico esistenti fatti in calcestruzzo in pessime condizioni, saranno anch’esse salvaguardate fin dove possibile, prevedendo il trapianto in aiuole degne di questo nome.

Essendo il quartiere il biglietto da visita per chiunque acceda al centro cittadino, l’integrazione nel contesto urbano ha rappresentato un punto fermo del progetto, tanto che per il rifacimento di tutti i marciapiedi è stato previsto l’utilizzo di materiali di prima scelta come il porfido, lo stesso già presente sul viale.

Ovviamente è prevista l’eliminazione delle barriere architettoniche per i pedoni.

Per la viabilità e i parcheggi, l’unica regola che abbiamo seguito, nel rispetto del Codice della Strada, è quella di garantire un giusto equilibrio tra le esigenze di mobilità dei cittadini e la loro qualità della vita.

Su questo punto siamo e saremo sempre pragmatici, senza innalzare bandiere, cercando soluzioni diverse a problemi e contesti diversi.

L’intervento, inoltre, come già detto, è da leggersi in stretta integrazione con la vicina piazza Carlo Levi, oggi avulsa dal quartiere, poco o per nulla frequentata dai suoi residenti e dagli ebolitani, un non luogo urbano soggetto a degrado. Eppure si tratta di uno spazio strategico per la sua posizione.

L’obiettivo è farne un’importante infrastruttura sociale e per il tempo libero che migliori significativamente la vivibilità per le famiglie, specie con bambini, con la previsione di un nuovo parco giochi, una maggiore accessibilità e fruizione, anche del verde, nuove alberature e nuovi punti luce, oltre a telecamere di sicurezza, per garantire serenità specie nelle ore serali e notturne.

Stupisce, dunque, il giudizio poco ponderato di Eboli Responsabile, mentre ci lascia molto perplessi che si racconti dell’abbattimento di molte alberature di alto fusto, perché il progetto ne conserva quante più possibile, sempre previo esame del loro stato di salute da parte di un tecnico specializzato.

Se vi è pericolo per cose o persone procederemo alla loro sostituzione, seppur a malincuore, perché la pubblica incolumità per noi viene prima di tutto.

Siamo certi che nel complesso la riqualificazione avrà un effetto finale molto positivo per il quartiere e l’ingresso del viale, e farà anche aumentare il valore immobiliare di tutti gli edifici interessati.

Molti cittadini, dopo aver partecipato agli incontri pubblici e dato il loro contributo, stanno fiduciosamente attendendo l’avvio dei lavori, anche di questo bisognerebbe tener conto prima di esprimersi enfatizzando presunte criticità.

Ingeneroso, infine, anche il giudizio sui lavori di rigenerazione del Rione della Pace dove sorgeranno, sottraendo spazio alla sede viaria e in parte ridisegnando aree asfaltate prive di funzione urbana, tre luoghi pubblici, rispettivamente un parco giochi, un parchetto urbano attrezzato per il gioco, lo sport e il tempo libero ed una piazza per tutti, giovani, famiglie ed anziani, per disegnare un rione a misure delle persone a discapito delle autovetture.

La stessa sagomatura delle corsie stradali e l’ampiezza delle aree pedonali, su cui pure qualcuno fa ironia, è pensata per ridurre la velocità delle auto che dovranno circolare a passo d’uomo, così come l’altezza dei marciapiedi che è aumentata di pochissimi centimetri solo per impedire la sosta irregolare. Tutti i camminamenti previsti saranno accessibili e privi di barriere architettoniche.

Da quel che leggiamo questi obiettivi sono condivisi anche da Eboli Responsabile il che ovviamente ci conforta.

Anche il verde urbano del Rione della Pace sarà potenziato con decine e decine di nuovi impianti in sostituzione delle alberature a rischio caduta, come certificato da una perizia tecnica che, nostro malgrado, ne ha consigliato la rimozione solo per prevenire il ripetersi di recenti episodi, alcuni gravissimi che ci hanno profondamente segnati, avvenuti in città e fuori dalle nostre mura.

Il verde è una componente essenziale della città che può cambiare con lei, senza gridare allo scandalo, se ciò avviene in nome di interessi superiori meritevoli di tutela, con cautela e buon senso, aumentandone nel complesso la dotazione, con lo sguardo che superi visuali ristrette ed occhi rivolti ad un futuro non troppo lontano.

Diamo spazio alla concretezza e guardiamo alla funzione ecologica della città nel suo quadro di insieme, come programmata in decine di interventi che stiamo già attuando e nel redigendo PUC.

Qui c’è ancora spazio per il confronto, purché sia tempestivo ed appropriato, ed anche per le critiche che non ci spaventano affatto, perché la città che stiamo trasformando oggi, già da domani appartiene alle future generazioni.

Ragion per cui, visto che gli obiettivi dell’Amministrazione Conte sono condivisi anche da Eboli Responsabile, come ci è parso di capire, ci sfiora il dubbio che alcune dinamiche siano più funzionali al suo confronto interno e con le altre forze della sinistra.

Se così fosse, ma stentiamo a crederci e saremmo lieti di essere smentiti, non vorremmo essere tirati in ballo.

E’ sempre giusto che vi sia il confronto, ma poi i nodi vanno sciolti.

Eboli ha bisogno di fare quadrato contro la demagogia e il populismo, per cogliere appieno le opportunità che l’Amministrazione Conte ha saputo creare e quelle che le sono state offerte in questa favorevole congiuntura socio-economica.

Un impegno a cui tutti sono chiamati, pur nella distinzione dei ruoli, ed in particolar modo i responsabili.

 

 

Antonio Alfano

Alessia Saveria Palma