EMERGENZA CORONAVIRUS, LA UIL FPL SALERNO CHIEDE IL MASSIMO IMPEGNO AI DIRIGENTI DI ASL E “RUGGI”
Salerno e Provincia Sanità Sindacato

EMERGENZA CORONAVIRUS, LA UIL FPL SALERNO CHIEDE IL MASSIMO IMPEGNO AI DIRIGENTI DI ASL E “RUGGI”

Tutela dei lavoratori e criticità generale della gestione emergenza coronavirus.
La Uil Fpl provinciale chiede il massimo impegno ai dirigenti delle due aziende sanitarie del Salernitano: Asl e “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”.

“Ai responsabili delle  strutture dei Pronto soccorso delle strutture dell’Asl Salerno e del 118 di rispettare  le norme dettate dai Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e alle ordinanze del governo  regionale. Il rischio biologico in questi servizi è amplificato dalle condizioni  degli assistiti della tipologia  delle attività caratterizzate da rapporti  ravvicinati e frequenti”, hanno spiegato i vertici della segreteria della Uil Fpl Salerno.  “L’operatore  che opera nelle attività di ambulanza non consente  di osservare  la distanza sociale prevista dalle ordinanze  estese a tutto il territorio nazionale.   La tutela della salute del personale delle strutture dei Pronto Soccorso e del 118 va garantita ed anche quella degli assistiti, va assicurata  con iniziative  più appropriate. Ecco perché chiediamo, nelle forme e nei modi possibili, di essere informati e rassicurati  e che tutto il personale sanitario, para-sanitario, lavori in luoghi sicuri e che sia fornito di tutti gli ausili di prevenzione  e contenimento del Covid-19,  cosi  come previsto dalle autorità competenti. Ai responsabili chiediamo di sanificare e disinfettare gli ambienti  sanitari nonché le ambulanze  ogni qualvolta viene effettuato un intervento”.

Chiesta chiarezza anche sulle tende pre-triage. “Ne chiediamo l’installazione all’ospedale di Salerno e, dove necessario, nelle strutture dell’Asl”, continuano i vertici del sindacato. “Ci giungono numerose segnalazioni da parte di utenti che nella stessa tende vi sono gravi carenza  degli idonei dispositivi di protezione individuale come mascherine camici, calzari, termometro, saturimetro, elettrocardiografo, carrello emergenziale di base, medicheria, numero lettini, fonedoscopio, sfigomanometro e  medicheria come prevede la legge. Inoltre, a quanto ci è dato sapere, agli operatori interessati non sono neanche stati forniti adeguate tute per le basse temperature, specie durante i turni notturni.

Chiediamo che le istituzioni preposte intervengano con massima tempestività, poiché oltre all’incremento dei carichi di lavoro, possa almeno essere evitato il rischio di ammalarsi e considerata la già cronica carenza di personale,  e questo non aiuterebbe”.