La capogruppo regionale: “Il doppio regalo di De Luca al suo consulente alla sanità da due anni primario di una cardiochirurgia mai attivata”
“E’ un’operazione perfetta quella confezionata per il consigliere e braccio destro alla sanità di De Luca, Enrico Coscioni, nominato due anni fa primario di un reparto da far sorgere dallo sdoppiamento della cardiochirurgia dell’ospedale Ruggi di Salerno, ma che ancora oggi non ha visto la luce. Un reparto di cui non si sentiva alcuna necessità, che va a soppiantare il centro di procreazione assistita e il reparto di oculistica pediatrica, entrambi oggi in fase avanzata di smantellamento e che saranno ridimensionati e trasferiti accanto alla Medicina nucleare, sito in un seminterrato e ad alto rischio radiazioni ionizzanti perché privo di corridoio schermato. In un ospedale già alle prese con gravissime carenze di risorse e personale, vengono sottratti 20 posti letto alla medicina generale per donarli al nuovo reparto cucito addosso al plenipotenziario Coscioni. Non bastasse, il fiocco sul pacco regalo viene apposto con la delibera 35/2020, con la quale viene stipulata una convenzione tra Ospedale del Mare e Ruggi per consulenze cardiochirurgiche per pazienti presi in cura all’ospedale della Asl Napoli 1. In sostanza, per garantire lavoro e pazienti a Coscioni, a pochi mesi dalla fine del suo mandato di consigliere alla sanità che verrà meno con la mancata rielezione di De Luca, viene stipulata una convezione tra due ospedali distanti oltre 50 chilometri, comportando il trasporto da Napoli a Salerno di pazienti cardiopatici”. Lo dichiara la capogruppo M5S in Consiglio regionale e responsabile nazionale sanità Valeria Ciarambino.
“Nelle prossime ore – dichiara Ciarambino – presenteremo un’interrogazione per sapere cosa ha prodotto in due anni Enrico Coscioni, da quando è stato nominato direttore di una struttura complessa mai attivata, e se si ritiene che l’incarico di primario sia compatibile con i ruoli di consigliere alla sanità del governatore e di dirigente di un centro di ricerca. Così come chiederemo se, dalla sua nomina a primario a oggi, sia stato remunerato per il suo incarico dirigenziale, pur non avendone di fatto mai espletato le funzioni”.