Il re delle colonne sonore ci ha lasciato ieri: Ennio Morricone, compositore, musicista, direttore d’orchestra, arrangiatore, se n’è andato con la stessa delicatezza con cui ha vissuto una vita intera.
Impossibile elencare tutti i lavori del grande Ennio Morricone: di strada ne ha fatta tanta e se pur in salita, non si è mai fermato, confermandosi un vero genio. Tarantino ricorda commosso il “Re dei re”, come egli stesso lo definisce, col quale ha firmato la colonna sonora del film «The Hateful Eight». E come non ricordare il magico sodalizio con Sergio Leone, suo compagno di scuola, a cui scrisse, nel 1964, la leggendaria Per un pugno di dollari, che gli conferì il Nastro d’argento. Il primo di una lunga serie, giusto per ricordare Il buono, il brutto, il cattivo, C’era una volta l’America o Nuovo Cinema Paradiso. Il maestro, di premi e riconoscimenti ne ha avuti tanti, difficili da elencare tutti, ma tutti meritati: Morricone ha accompagnato la storia del cinema con le sue melodie, compagne fedeli dei nostri sogni ma anche dei nostri incubi, visto la collaborazione con il maestro del brivido Dario Argento. Toccante il necrologio che lui ha scritto: alla moglie l’addio più doloroso.
“Io, Ennio Morricone, sono morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati vicini ed anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio (Giuseppe Tornatore, ndr) e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita. C’è solo una ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare. Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con Amore le mie sorelle Adriana, Maria e Franca e i loro cari, e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea e Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca, Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per ultima Maria, ma non ultima. A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A lei il più doloroso Addio”.
Giovanna Iammucci
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