Un mare umano riempì il Wembley Stadium di Londra e il John F. Kennedy Stadium di Philadelpia. Era il 13 luglio del 1985: con 72.000 presenze a Londra, 90.000 in America e due miliardi di telespettatori in 150 paesi, è considerato il più grande evento rock della storia. Rivoluzionario, immenso, straordinario…è il Live Aid.
L’evento, organizzato da Bob Geldof dei Boomtown Rats e Midge Ure degli Ultravox nacque allo scopo di ricavare fondi per aiutare la lotta contro la carestia in Etiopia e la raccolta di fondi superò di gran lunga gli obiettivi previsti. Il concerto è stato il più temerario della storia: con una durata di 16 ore, ha visto esibirsi artisti di ogni genere, come Elvis Costello, gli U2, Madonna, Joan Baez, I Black Sabbath, Elton John. David Bowie cantò la sua stupenda Heroes, dedicata al figlio e a tutti i figli del mondo, mentre B.B. King durante l’esibizione di How Blue You Can Get, ruppe una corda della chitarra ma continuò a suonare con quelle rimanenti fino a montarne un’altra nuova, senza mai smettere di cantare. Quando si parla del Live Aid è inevitabile non ricordare la leggendaria esibizione dei Queen; la loro performance è stata considerata la migliore dell’evento: Freddie Mercury, Brain May, Roger Taylor e John Deacon furono i più discussi del concerto. Lo stesso Elton John dichiarò in un’intervista che Freddie quel giorno rubò la scena a tutti. Con pezzi come Bohemian Rhapsody, Radio Ga Ga, Hammer to Fall, Crazy Little Thing Called Love, We Will Rock You eWe Are the Champions, la band trascinò l’intero pubblico, dopo un periodo non facile: la partecipazione fu fortemente voluta dal loro manager Jim Beach e dalla ex casa discografica, la EMI. E pensare che il grande performer, sei anni dopo- il 24 novembre 1991- ci avrebbe lasciati a causa dell’AIDS.
Giovanna Iammucci
https://youtu.be/EUtB6u2VVkE